Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) viene definito dal diritto italiano del lavoro come una tipologia di contratto di lavoro stipulato a livello nazionale dalle rispettive parti sociali in seguito a contrattazione collettiva e successivo relativo accordo.
Contratto collettivo: un po’ di storia
Il CCNL vanta una lunga storia, la cui origine va collocata nel ventennio fascista. Durante il lontano 1927 venne infatti approvata la carta del lavoro, con l’obiettivo di superare la lotta di classe. A tal fine un utile strumento veniva rintracciato nei contratti collettivi siglati dalle corporazioni di lavoratori. Terminata questa breve parentesi, si ricorda che gli obiettivi del CCNL riguardano la disciplina dei rapporti di lavoro, sia nel settore pubblico che in quello privato. Nel primo caso compito del CCNL sarà la regolamentazione del rapporto tra rappresentanze sindacali dei lavoratori e Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni; mentre nel settore privato il CCNL regolamenterà la relazione tra sindacati e datori di lavoro. Un compito disciplinare che riguarda sia l’ambito normativo che quello economico e dunque riguarda tematiche quali orari di lavoro, qualifiche, mansioni, stabilità del rapporto, retribuzioni, trattamenti di anzianità.
Sono le parti a stabilire la durata del CCNL. La parte economica e quella normativa hanno una durata di tre anni. Prima della modifica della normativa nel 2009 la parte normativa aveva una durata di 4 anni, mentre quella economica di due. Una volta scaduto, il CCNL non produce più effetti e non è più vincolante.
I termini per il rinnovo del CCNL scadono tre mesi prima della fine del contratto. Entro e non dopo tale scadenza è obbligatorio presentare le piattaforme rivendicative. Le parti non posso intraprendere, durante tale frangente, iniziative di lotta sindacale. Ai lavoratori, in caso di scadenza senza accordo, spetta l’indennità di vacanza contrattuale, ossia un importo addizionale per preservare la retribuzione dall’inflazione.
CCNL commercio, metalmeccanico etc.
Il CCNL vanta un’applicazione capillare e oggettivamente omogenea all’interno del panorama lavorativo italiano, trovando applicazione in svariati settori e sottosettori. Si pensi al commercio, al campo metalmeccanico, al turismo, alla sanità, agli enti locali e ai rispettivi micro settori, come l’agricoltura, l’ambito tessile, quello chimico, quello tessile o agroindustriale, l’edilizia, lo spettacolo e la poligrafia. Anche il commercio ha diversi microsettori presso i quali trova applicazione il CCNL: trasporti, credito e assicurazioni, aziende e servizi. Stesso discorso per il turismo e per l’amministrazione pubblica, nonché per la sanità, che ha come microsettori ad esempio enti e istituzioni privati. E ancora, il campo meccanico, con le sottocategorie cooperative, industriali, metalmeccaniche, artigianali.
Di seguito un’utile guida degli elementi da fornire per la stipulazione della lettera di assunzione del CCNL. Il lavoratore è tenuto a indicare la tipologia del contratto di assunzione; la data d’inizio del rapporto di lavoro (e nel caso di lavoro a tempo determinato data di fine rapporto); la categoria professionale della classificazione unica; la qualifica e la retribuzione; l’indicazione della applicazione del presente CCNL e disciplina speciale di riferimento (nel caso di apprendistato o periodo di prova relativa durata dello stesso); numero di matricola e altri elementi accordati in precedenza.