Cercare lavoro, al giorno d’oggi, è un’attività molto difficile. Non solo per la competizione che scaturisce da un rapporto domanda-offerta sempre più sbilanciato, ma anche per le richieste sempre più specifiche e pressanti dei datori di lavoro.
La questione si complica ulteriormente se a cercare lavoro sono i giovani e i giovanissimi, magari i 18-25enni. La mancanza di esperienza, infatti, può rappresentare un ostacolo importante quando ci si affaccia, anche se da “cercatori”, al mondo del lavoro. In questo articolo approfondiremo l’argomento e offriremo qualche consiglio utile ai giovanissimi che intendono cercare lavoro.
Consigli per trovare lavoro a 20 anni
Il punto di partenza per ogni riflessione sul “cercare lavoro”, a prescindere da fattori quali l’età, è comprendere una piccola grande verità: cercare lavoro è…. Un lavoro. Una frase, questa, che potrebbe celare una provocazione ma che in realtà simboleggia la necessità di utilizzare tecniche sofisticate, l’impossibilità di improvvisare, l’obbligo di elaborare una strategia, seppur abbozzata. D’altronde, entro certi limiti, si tratta di vendere se stessi agli altri, e nello specifico ai datori di lavoro, in una prospettiva che si avvale del concetto di Personale Branding. Tutti i consigli che illustreremo in questo e nei prossimi paragrafi derivano da questa presa di coscienza.
Abbandonare i preconcetti. Il può grande ostacolo, per chi, da “sbarbatello”, cerca lavoro è frutto di una mentalità sbagliata. Se si hanno concetti sbagliati sul mondo del lavoro, è veramente difficile raggiungere il traguardo dell’assunzione. E’ un freno molto difficile da disattivare, in quanto situato in profondità nella coscienza, in grado di porre in essere una vera e propria tendenza all’autosabotaggio.
Tra i pensieri che occorre abbandonare definitivamente spicca quello secondo cui la formazione universitaria rappresenta un punto di arrivo. E’ in realtà un punto di partenza, il trampolino di lancio per imparare una professione. A meno che il percorso universitario non sia stato caratterizzato da un approccio specifico al tirocinio (pensiamo alle professione mediche).
Un altro pensiero da abbondare riguarda la facilità nel trovare lavoro. Certo, ovunque si sente parlare di disoccupazione, ma finché non si assaggia l’amaro fiele è difficile capire quanto è realmente amaro.
Approcciarsi all’impresa in maniera professionale. Questo consiglio riguarda il giusto linguaggio da tenere, che nulla ha a che vedere con quello utilizzato a scuola e si avvicina, invece, a quello utilizzato all’università. In ogni caso sono richiesti cordialità, rispetto e, in dosi variabili in base alle caratteristiche dell’azienda, formalità. Un approccio professionale, inoltre, è richiesto al momento del primo contatto, i cui protagonisti sono CV e lettera di presentazione. Il CV deve essere professionale e rispondere a determinati requisiti. Qui trovate una guida.
Non trovare lavoro: occhio al morale
Non essere presuntuosi. Questo consiglio si ricollega al primo. Uno degli errori che i giovani fanno quando cercano lavoro per la prima volta è pensare di “sapere giù tutto”. E’ il classico eccesso di confidenza che deriva dall’assenza di esperienza negative. Inoltre, a prescindere dalle proprie competenze, l’umiltà, soprattutto da chi sarà l’ultimo arrivato, è sempre bene accetta.
Non ti abbattere. Può capitare di rimanere all’asciutto per molti mesi prima di trovare una occasione. In questo caso, l’urto può essere devastante, anche perché a incrinarsi è il castello di speranze, supposizioni e pensiero non realistici di cui abbiamo parlato prima. Ebbene, il rifiuto, quando si cerca lavoro, è una costante. Quindi va preso per quello che è: una parte del gioco.