C’è chi pensa che cercare lavoro possa essere considerato un mestiere a se stante. Non si tratta di un paragone ironico ma di un modo per descrivere quanto sia difficile, in realtà, trovare un occupazione in un contesto estremamente competitivo come quello odierno. Agli aspiranti lavoratori oggi non è concesso sbagliare, anche perché avere un curriculum di tutto rispetto ed esperienze notevoli alle spalle non basta più: occorre presentarsi bene, non commettere errori di valutazione e rischiare di dare una impressione di sé che non sia positiva al 100%. Il problema è anche tutti possono sbagliare qualcosa quando cercano lavoro, anche i più intelligenti. Ecco una lista dei 5 errori che è veramente facile commettere.
Cercare lavoro errori e dimenticanze
Accontentarsi di quello che si è. C’è chi riposa sugli allori. Per carità, alcuni ne hanno tutte le ragioni in quanto, magari, hanno esperienza interessanti alle spalle e un curriculum eccezionale. Eppure per cercare lavoro non è la strategia più giusta. In primo luogo, ci possono essere professionisti altrettanto in gamba. Secondariamente, all’azienda interessa ciò che il candidato può fare in futuro, i suoi margini di miglioramento, il cambiamento che, possibilmente, potrà portare in azienda. Il consiglio è quindi quello di proiettarsi verso il futuro, di non darsi per “arrivato” mai e poi mai.
Inserire troppi dettagli. Lo scopo del curriculum è informare il selezionatore circa le caratteristiche del candidato. Non è detto che debba essere breve o sintetico, in quanto la lunghezza dipende dalla quantità di esperienze che il candidato può vantare. Esagerare con i dettagli, però, è sempre un male: stanca il selezionatore, lo deconcentra e toglie risalto alle informazioni più importanti. Il consiglio è chiedersi ogni volta che si sta inserendo un dettaglio: “Questo mi aiuterà a farmi assumere in questa specifica posizione?”.
Cercare di prevalere sul selezionatore. Bando alle strategie, almeno quelle più aggressive, che puntano a far prevalere il candidato sull’intervistatore, a fregarlo in qualche modo. Occorre essere trasparenti, senza omettere nulla. Non è necessario, anzi è fortemente sconsigliato, farsi passare per ciò che non si è. Il rischio, se ci si comporta in questo modo, è farsi scoprire subito e fare una cattiva figura. Dall’altra parte della scrivana, è bene ricordarlo, c’è un professionista.
Non curare i profili social. Questo è un errore molto frequente: i candidati non curano i propri profili social, non li rendono attraenti per i datori di lavoro. Ciò ovviamente vale per quelli pubblici, come Twitter e LinedIN. Con Facebook è diverso, in quanto le opzioni di privacy possono rendere la propria pagina personale e quindi avulsa da queste dinamiche. Per il resto, è bene prendersi cura della propria presenza su internet, dal momento che il selezionatore non mancherà di fare ricerche sul conto del candidato.
Non fare network. Non basta essere dei bravi professionisti per cercare lavoro e trovarlo. E’ necessario fare rete. In un periodo caratterizzato da una competizione molto accesa, le conoscenze – intese come referenze non come raccomandazioni – possono fare la differenza. Essere consigliati da qualcuno consente di saltare la fila… Se si hanno le carte in regola, ovviamente.