Il chinesiologo è una figura sempre più ricercata. Il motivo è semplice: l’aumento della vita media, lo stile di vita sempre più sedentario e, in generale, la diffusione delle cattive abitudini alimentari causano problemi di tipo posturale. Questi, appunto, possono essere risolti dal chinesiologo. Ecco una panoramica su questa figura professionale, con un focus sulle differenze (presunte) con la professione del fisioterapiste, sul percorso formativo e sull’aspetto economico.
Chinesiologo e fisioterapista: quali le differenze?
In realtà, non ci sono le differenze. Il chinesiologo e il fisioterapista, infatti, sono due termini che indicano la medesima professione. Qualche confusione, in merito, è prodotta dalla disciplina della “kinesiologia applicata”, che è ben altra cosa e c’entra poco o nulla con la chinesiologia classica e con la fisioterapia. La kinesiologia applicata, infatti, è una disciplina di medicina alternativa non riconosciuta ufficialmente, la quale si basa su concezioni di tipo olistico.
Ad ogni modo, se si parla di chinesiologia (con la “c”) non solo siamo nell’alveo della medicina tradizionale ufficiale, ma anche in quello, più conosciuto, della fisioterapia.
Ad ogni modo, cosa fa il chinesiologo / fisioterapista? Semplicemente, predispone esercizi posturali e di movimenti specifici per la cura di disturbi, per favorire il percorso di riabilitazione post-terapico, per attenuare i sintomi di alcune patologie croniche. Nello specifico, si occupa di:
- Persone che hanno terminato l’iter riabilitativo;
- Persone con patologie croniche;
- Persone affette da obesità, affetti pertanto da involuzione muscolo-scheletrica;
- Persone con disabilità motorie e che, tuttavia, avvertono il bisogno di muoversi;
- Chi ha uno stile di vita basato sull’ipomobilità.
Il chinesiologo non può operare in alcune situazioni. E’ escluso un suo qualsivoglia interventi nel caso in cui le difficoltà posturali o di movimento siano causate da malattie neurologiche quali il Parkinson, l’ictus cerebrali (entro un anno dall’esordio), patologie demielinizzanti. Non può operare, inoltre, a favore di soggetti che hanno subito una situazione protesiche da meno di un anno, o che hanno subito un intervento chirurgico da meno di tre mesi.
In linea di massima , il chinesiologo è impegnato nei campi:
- Preventivo, per scongiurare l’insorgere di determinate patologia o il semplice declinato dovuto all’età mediante una buona ginnastica posturale;
- Sportivo, finalizzato a una buona preparazione atletica;
- Educativo, per la promozione di un buono stile di vita.
Come si diventa chinesiologo e quanto si guadagna
Come di diventa chinesiologo? La questione è complessa in quanto, in realtà, la professione non è disciplinata dall’ordinamento. In generale, però, il chinesiologo ha percorso un iter formativo che comprende almeno uno dei seguenti titoli:
- Diploma ISEF
- Dottore in Scienze motorie e sportive
- Qualsiasi altro titolo equipollente, purché riconosciuto dal legislatore.
Per quanto riguarda i guadagni, siamo su livelli inferiori a quelli delle altre professione mediche. Un chinesiologo appena assunto presso una struttura privata potrebbe percepire tra i 1.000 e i 1.300 euro netti, che è una cifra assolutamente da non buttare via, se si è agli inizia, ma comunque non all’altezza del settore. Con qualche anno di esperienza, comunque, è possibile raggiungere anche i 3.000 euro al mese, se non di più. Alcuni chinesiologi lavorano con la partita IVA, un po’ come gli infermieri. Per loro, si parla di 10 euro nette euro loro, secondo alcune testimonianza raccolte in rete.