Il contratto per badante: tutto ciò che c’è da sapere

contratto badanti

La domanda di lavoro per badanti è in continua crescita. Non c’è da stupirsi, visto il crescente numero di over 65 e l’incidenza, anch’essa in aumento, di patologie che portano alla perdita dell’autosufficienza. Chi vuole trovare lavoro come badante è agevolato da questi fenomeni, ma c’è da considerare un alto elemento: la pratica di questa professione è tutelata dal contratto badanti, che dà accesso a specifici diritti. Ecco una panoramica sul contratto badanti, con un focus finale su alcuni benefit introdotti di recente, come gli ormai celebri 80 euro.

La retribuzione prevista dal contratto di lavoro per badanti

Occorre, prima di tutto, fare una distinzione. Dal punto di vista formale, il contratto badanti non esiste. Non con questo nome almeno. E’  necessario fare riferimento, infatti, al Contratto Collettivo Nazionale (il classico CCNL) per il Lavoro Domestico, che è l’unico contratto associabile all’assunzione di un collaboratore domestico o di un assistente familiare. Quest’ultimo, infatti, è il termine tecnico mediante il quale l’ordinamento italiano fa riferimento alle badanti.

Il quadro legislativo è completo e approfondito, nonché in grado di garantire buoni diritti, non solo dal punto di vista della retribuzione, a chi pratica una professione particolare e complessa come quella del badante. Tuttavia, è sempre diffuso il mal costume del lavoro in nero. Spesso, i badanti, specie quelli che si trovano in condizioni pessime dal punto di vista economico, accettano questo tipo di trattamento.

Basterebbe però rendere consapevole il “datore di lavoro” dei rischi cui va incontro, per fargli cambiare idea e spingerlo alla messa in regola. Rischi che si compongono di multe salate, fino a 8.000 euro, a cui si aggiungono 30 euro di sanzione per ogni giorno di lavoro a nero. Senza contare le multe derivanti agli illeciti nei confronti dell’INPS, che possono superare i 3.000 euro. Insomma, il gioco non vale la candela, né per il badante, che vede i suoi diritti poco rispettati; né per il datore di lavoro, che rischia di essere pesantemente sanzionato.

Ritornato al contratto badanti, anzi, al Contratto Collettivo Nazionale per il Lavoro Domestico, ecco qualche informazione utile per chi punta a farsi assumere.

  • Il reddito è di 1310 euro lordi al mese, che corrispondono a 965,30 euro netti.
  • In questo reddito sono compresi i contributi previdenziali, che corrispondono a 182,50 euro.
  • Sempre in questo reddito, sono compresi le ferie (80,45 euro al mese) e la tredicesima (80,45 euro al mese), che quindi viene spalmata nei 12 mesi.
  • Vengono calcolate 54 ore di lavoro alla settimana.
  • In questo reddito è compreso l’alloggio ma non il vitto. Il contratto, infatti, è valido solo per le badante “conviventi”.

Le badanti a ore hanno un regime totalmente diverso, ma vengono pagate, in proporzione, lo stesso, se si considera un massimo di 30 ore alla settimana.

La badante ha diritto agli 80 euro?

La risposta è sì. Il Contratto Collettivo Nazionale per il Lavoro Domestico, infatti, viene considerato un contratto a tutti gli effetti, ed è equiparato agli altri CCNL (qui una panoramica generale), a prescindere dal fatto che sia a tempo determinato o a tempo indeterminato. Il badante può percepire gli 80 euro, che poi sono semplicemente uno sconto IRPEF, anche se lavoro per una parte dell’anno (minimo sei mesi).