Coworking: cos’è e come funziona

coworking

Quello del coworking è un fenomeno in forte espansione. I motivi di ciò vanno rintracciati essenzialmente nell’evoluzione del mondo del lavoro, che è diventato più liquido e frammentato. I cambiamenti degli ultimi anni, anzi degli ultimi decenni, hanno fatto emergere necessità del tutto nuove, le quali si intrecciano con esigenze che da sempre caratterizzano tutte le esperienze professionali. Ecco cosa si intende per coworking, come funziona, quali costi prevede.

Coworking space: cos’è veramente

Il coworking è un modo di lavorare che prevede la condivisione dell’ambiente di lavoro e, in molti casi, anche delle risorse. La differenza rispetto al lavoro tradizionale è che tale condivisione non viene operata da professionisti che lavorano per la stessa azienda, ma da professionisti che provengono da più realtà, che svolgono attività diverse o che, come spesso accade, sono lavoratori autonomi.

Insomma, il coworking è la soluzione per quei professionisti che non hanno un ambiente di lavoro o che, per le motivazioni più disparate, non lavorano in ufficio.

I motivi per cui il fenomeno è in crescita, come accennato in precedenza, gettano le loro radici nei cambiamenti del mondo del lavoro e nella necessità di soddisfare vecchie esigenze. Il riferimento è alla frammentazione del mondo del lavoro, alla diffusione del lavoro da casa per esempio. Il riferimento è anche a un bisogno praticamente eterno: quello di socialità. Un coworker è spesso un professionista a cui, semplicemente, non piace lavorare da solo e che non vuole rinunciare ai momenti e agli spazi di condivisione naturalmente garantiti dall’ambiente di lavoro classico.

Nel concreto, come viene organizzato un coworking? Da fuori, potrebbe apparire come un semplice ufficio, magari sviluppato secondo le dinamiche dell’open space. In questo caso, si parla di pura condivisione dello spazio.

Nella maggior parte, si condivide molto di più, come gli strumenti di lavoro (le postazioni pc), le reti (la connessione internet) e altro ancora. La prospettiva, quindi, è composita: non c’è solo  l’elemento sociale, ma anche la volontà di risparmiare, di rendere le proprie attività lavorative più sostenibili.

Coworking quanto costa e quali vantaggi apporta

Per quanto riguarda i costi, essi sono alla portata di tutti. Ovviamente vi è un affitto dei locali da pagare, nonché le utenze, la macchina del caffè etc. Si parla, però, di una decina di euro al giorno, raramente di più.

I vantaggi, a fronte di questa spesa piuttosto modesta, sono numerosi. Innanzitutto, il coworking è flessibile: si paga solo quello che si “consuma”, ossia le giornate, o le mezze giornate trascorse negli spazi condivisi. E’ quindi una soluzione flessibile, adatta non solo ai liberi professionisti, a chi non lavora in ufficio o agli statupper ma anche a una categoria che, in Italia, non è protetta adeguatamente: le donne in gravidanza e le neomamme, che possono quindi organizzare il proprio lavoro come meglio credono.

Un altro vantaggio riguarda lo stress (a proposito, leggi qui come combatterlo). L’ambiente di coworking è libero, nel senso che i lavoratori sono lì perché vogliono esserlo. Questo elemento di libertà elimina buona parte delle dinamiche che invece coinvolgono gli uffici e che generano stress. Non ci sono capi, non ci sono sottoposti, non ci sono superiori: solo persone che condividono, alla pari, spazi e risorse.