Diventare tassisti… Ne vale la pena? Secondo alcuni, è una professione un po’ in pericolo. A mettere il bastone tra le ruote ai tassisti è, in un certo senso, l’evoluzione tecnologica, che sta prendendo strade inaspettate. Il riferimento è a Uber, che grazie a una app consente a chiunque, a prezzi stracciati e senza una licenza vera e propria, di svolgere l’attività di tassista. La disparità tra i professionisti e gli “uberiani” è notevole in termini di obblighi fiscali e amministrativi, tant’è che la categoria sta urlando alla concorrenza sleale.
Uber a parte, per comprende se vale la pena ancora oggi diventare tassisti è necessario conoscere informazioni specifiche, come il guadagno medio, le barriere all’entrata etc. Ecco una panoramica approfondita sulla professione.
Conviene fare il tassista?
In realtà, l’attività del tassista è molto redditizia. Semmai, a precludere dei guadagnai sufficienti è l’ambiente, che è estremamente competitivo. A fronte di un numero di clienti potenziali che, dopotutto, è sempre lo stesso o è addirittura in calo, si segnala un numero di taxi molto alto. Certo, la zona fa molto, in quanto è molto più redditizio lavorare in prossimità di aeroporti, stazioni, centro direzionali etc., in cui il fabbisogno di “spostamento rapido” (quindi svincolati dal trasporto pubblico) è più alto.
Ad ogni modo, un taxi costa in media 1,1 euro a km (la forbice però è ampia), a cui si somma una tariffa minima di 3 di giorno, 6 euro di notte, 5 euro di domenica e festivi. Se ipotizziamo che un tassista lavori 10 ore al giorno tutti i giorni escluse le domeniche, servendo 15 clienti al giorno con una media di 10 km a cliente…Ebbene, il risultato è strabiliante: 165 euro al giorno, 4.125 euro al mese (persino più di alcuni medici).
Va detto, però, che il guadagno è lordo quindi vanno sottratte tasse e costi di gestioni. E poi, particolarmente che è meglio non ignorare, si parla di cifre variabile, vincolate appunto al numero di clienti che si racimola giorno per giorno.
Licenza tassista costo, procedura, requisiti
In realtà, diventare tassista può essere costoso ma non è affatto difficile. Certo, i requisiti sono tanti ma non ce n’è nemmeno uno in grado di impensierire seriamente un aspirante conducente di tassi. I requisiti soggettivi sono i seguenti.
- Età pari o superiore a 21 anni
- Cittadinanza italiana o di un altro stato dell’Unione Europea
- Non avere condanne definitive per rati non colpose con pena superiore ai due anni
- Aver frequentato, fino alla fine e con profitto, le scuole dell’obbligo
- Non essere titolare di altre concessioni o autorizzazioni e, in generale, non praticare a tempo pieno e senza carattere di occasionalità altre attività professionali
I requisiti tecnici e professionali sono invece questi:
- Essere titolari come minimo della patente di guida B;
- Essere in possesso del certificato di abilitazione professionale corrispondente alla patente acquisita;
- Essere iscritti al ruolo provinciale dei conducenti di veicoli adibiti al servizio di trasporto non di linea
- Essere in possesso, ovviamente, della licenza taxi.
Come si ottiene la licenza? Le alternative sono due: partecipare a un concorso del Comune o acquistarla da un collega che sta per andare in pensione (l’età minima per venderla è 60 anni). Nel primo caso è gratis, nel secondo caso proprio no. Il costo della licenza si aggira sui 180.000/200.000 euro, che vanno spalmati su venti o trent’anni di attività, ma che sono comunque tantissimi.