Reddito di cittadinanza requisiti e modalità della proposta del Movimento 5 Stelle. Un argomento che sta a cuore a molti cittadini, soprattutto a quelli indigenti, ma che è da qualche mese al centro di un furioso dibattito. C’è chi la giudica come l’apoteosi dell’assistenzialismo più improduttivo, c’è chi invece la reputa coma una misura di civiltà. In questo articolo non daremo giudizi di merito, che rimangono competenza della soggettività di ciascuno, bensì racconteremo in che cosa consiste la misura, con un focus sui requisiti, sulle modalità di erogazione e sull’entità del contributo.
Cosa prevede il reddito di cittadinanza del M5S
Il reddito di cittadinanza targato M5S nasce dall’esigenza di contrastare la povertà. La crisi economica ha gettato numerose famiglie in uno stato di indigenza che, oltre a causare parecchie sofferenze individuali, genera effetti negativi sull’intero sistema economico, come si evince dalle difficoltà sul fronte consumi.
Secondo il M5s, il reddito di cittadinanza rappresenterebbe un toccasana anche da questo punto di vista, grazie a un meccanismo che ricorda da vicino quello del moltiplicatore keynesiano: se investo sui consumatori, questi reimmettono il denaro nel sistema economico, alleggerendo il problema delle coperture.
Più complicata è la questione “reddito di cittadinanza requisiti”. Chi può accedere alla misura? I requisiti sono i seguenti:
- Maggiore età
- Percepire un reddito al di sotto della soglia di povertà (posta convenzionalmente a 780 euro)
- Percepire una pensione al di sotto della soglia di povertà (idem)
Ora, è evidente che non a tutti i beneficiari verrà data la medesima somma. Il contributo, infatti, equivale alla differenza tra 780 euro e quanto da loro percepito, indipendentemente dalla forma (reddito o pensione). Sicché, se un pensionato guadagna 590 euro di pensione, grazie al reddito di cittadinanza percepirà ulteriori 190 euro.
Il capitolo “reddito di cittadinanza requisiti”, però, non è l’unico interessante. Va menzionato anche l’aspetto formativo. L’idea di base è svincolare la misura dalle dinamiche dell’assistenzialismo puro. Chi riceve il reddito di cittadinanza deve:
- Iscriversi a un centro dell’impiego (se non lo ha già fatto)
- Iniziare un percorso di ricerca del lavoro che prevede un impegno di almeno 2 ore al giorno
- Frequentare percorsi di qualifica e formazione
- Rendersi disponibile per progetti utili alla collettività per almeno 8 ore settimanale
- Comunicare in maniera immediata le variazioni eventuali di reddito
- Accettare uno dei primi tre lavori che verranno proposti dal centro per l’impiego.
Reddito di cittadinanza Lombardia, un esperimento interessante
Nel brevissimo periodo, il reddito di cittadinanza M5S è destinato a rimanere sulla carta. Chi cerca di intravederne difetti e pregi può tuttavia fare riferimento alla versione proposta dalla Regione Lombardia, quella sì già attiva in via sperimentale.
La misura della Lombardia si chiama Reddito di Autonomia ed è in verità molto più complessa. Anziché prevedere un contributo unico, prevede cinque diversi contributi:
- 150 euro al mese per le donne in gravidanza, attivo nei sei mesi precedenti il parto e nei sei mesi successivi;
- 480 euro al meseper le persone anziane e per i disabili in una condizione di non autosufficienza
- 300 euro al mese per i disoccupati
- Abolizione ticket ambulatoriale
- Azzeramento retta asilo nido per bambini dai 3 ai 36 mesi.
Tutte le misure sono disponibili per coloro che rispettano i requisiti sopra descritti, purché abbiano un ISEE al di sotto dei 20.000 euro (18.000 euro lordi di reddito per l’abolizione ticket).