Il settore dolciario è uno dei pochi che si pone, rispetto alla crisi, in maniera anticiclica. Ossia, quando le cose vanno male per tutti, la pasticceria continua ad andare bene. Non stupisce, quindi, che la figura del pasticcere mantenga un grado di richieste sempre e comunque buono. E d’altronde il pasticcere, tra i professionisti deputati alla ristorazione, è giudicato come il professionista che, a fine mese, riesce a guadagnare di più. E’ proprio vero? Ecco una panoramica sulle retribuzioni dei pasticcieri, preceduta da una piccola guida per accedere al dorato mondo della pasticceria.
Diventare pasticcere è semplice?
Non è semplice per nulla, anche perché, molto banalmente, lo studio non basta. E’ necessario essere portati per questo mestiere. Fare dolci è un’attività a parte rispetto la cucina propriamente detta. Serve una sensibilità ancora più spiccata, una precisione millimetrica ma anche tanta creatività. Senza dimenticare il gusto per l’estetica, che nella pasticceria è una componente fondamentale.
In linea di massima, è possibile esercitare il mestiere di pasticcere anche frequentando un corso non accreditato e partendo dallo stato di apprendista. In questo modo, però, ci si precluderà le occasioni migliori, che vogliono ovviamente dire maggiori guadagni.
Il consiglio, quindi, è iscriversi in una delle tante scuole abilitate sul territorio nazionale. Gli istituti più famosi sono: l’Istituto di Istruzione Superiore A.Motti di Reggio Emilia, Le Midì di Torino, le strutture dell’Enaip (Ente Nazionale Acli Istruzione Professionale), Chef Academy di Terni, Alma-Scuola Internazionale di Cucina Italiana di Parma, Accademia Italiana Chef (presente a Firenze, Milano, Bologna e Roma), Cast Alimenti-Centro Arte, Scienza e Tecnologia dell’Alimento di Brescia.
I corsi hanno una durata variabile, ma in genere non durano mai meno di 3 anni e mai più di 5. Oltre all’arte della pasticceria si apprendono nozioni riferenti alle discipline più disparate: scienze dell’alimentazione, enogastronomia, tecniche di conservazione e di trasformazione dei cibi, dietologia, igiene e prevenzione sanitaria e altro ancora.
Quanto guadagna un pasticcere?
La risposta è: molto, almeno in confronto agli altri mestieri legati al mondo della enogastronomia e della ristorazione (vedi sbocchi alberghiero per saperne di più). Lo stipendio minimo per un pasticcere in Italia è 12.500 euro all’anno, ma solo i meno esperti, e chi è entrato da poco nel mondo del lavoro, si limita a queste cifre. Un pasticcere professionista, infatti, prendere in media 45.000 euro all’anno, che vuol dire qualcosa come 23 euro all’ora. Se non è qualificato, ossia se non ha una precisa formazione – certificata – lo stipendio è comunque buono: 16.000.
I pasticceri professionisti con molta esperienza possono arrivare a prendere anche 63.000 euro. E ovviamente non stiamo considerati i pasticceri “stellati”, quelli che rappresentano l’elite della propria professione.
Insomma, fare il pasticcere conviene ma, come abbiamo visto, non è per nulla facile.