Studiare in una città diversa da quella natia può comportare alcuni problemi economici. Nella maggior parte dei casi, infatti, lo studente fuori sede grava sulle spalle della sua famiglia, soprattutto se non è beneficiario della borsa di studio. Il problema è che spesso non prova nemmeno a cercare lavoro, certo delle difficoltà generali e di quelle causate dalla mancanza di tempo. Se sei uno studente fuori sede e sogni di mantenerti da solo, c’è una buona notizia per te: puoi farlo. Ecco i lavori alla portata di mano per chi studia fuori sede.
Guadagnare da fuori sede… All’università
Una prima opportunità è fornita direttamente dagli atenei, che consentono ai loro studenti di lavorare nelle biblioteche universitarie. I bandi vengono emessi regolarmente e spesso non sono collegati né al reddito né al rendimento scolastico. Spesso, rappresentano una boccata di ossigeno per chi, pur non navigando in buone acque dal punto di vista economico, non ha accesso alle borse di studio.
Lavorare in biblioteca è un obiettivo di molti poiché non comporta fatica e non toglie necessariamente tempo allo studio. E’ possibile studiare durante l’orario lavorativo, se l’affluenza lo permette.
Un’alternativa è dare ripetizioni. Ovviamente, questa opportunità è appannaggio solamente di chi ha una media alta. Non è una questione esclusivamente di bravura, ma anche di credibilità. Chi si rivolgerebbe a uno studente con la media bassa? Va specificato inoltre che alcune facoltà organizzano dei servizi di tutoring in cui vengono coinvolti direttamente gli studenti… Che insegnano ad altri studenti. Le ore a disposizione sono limitate ma la retribuzione è discreta.
Studenti fuori sede e lavoro manuale
Un’opportunità sempre a portata di mano è il classico lavoro pratico/umile/manuale. Non è raro che uno studente fuori sede scelga di fare il cameriere piuttosto che il lavapiatti. Anzi, tutto ciò fa parte del più classico dei cliché. C’è un ma. Questi mestieri, pur essendo più che dignitosi, sono faticosi quindi mal si sposano con la frequenza delle lezioni e con un percorso di studi già di per se difficile, come per esempio ingegneria o medicina.
C’è poi la gamma di attività di tipo sociale, che prevedono un rapporto con il pubblico. Il riferimento è al classico PR, ai rappresentanti Avon (solo per le ragazze), ai promoter. Non sono mestieri adatti a tutti, dal momento sono richieste una certa brillantezza nei rapporti sociali e una bella presenza. Molte ragazze, poi, fanno le babysitter o i catsitter.
Infine, un’opportunità è data dall’attività di vendita. E’ possibile vendere libri o appunti. La prima alternativa non è molto consigliata, dal momento che i testi possono sempre tornare utili, sia in ambito universitario che in quello lavorativo. E’ preferibile vendere gli appunti: se scritti in maniera chiara e da uno studente in gamba, sono una merce prezioso. In questo caso, non si perderebbe nulla: basta fotocopiarli.
Ciononostante, il miglior modo per non pesare sulla propria famiglia, da studente fuori sede, è beneficiare della borsa di studio. Dopo un periodo buio, causato dall’austerity e dal taglo di fondi per il diritto allo studio, il numero dei beneficiari è finalmente in salita. Lavorare mentre si studia, però, è un’esperienza formativa che è comunque bene fare, o provare a fare.