Il digital è un elemento preponderante della quotidianità. Non stupisce, quindi, l’impatto che ha prodotto nel mondo del lavoro. Nel corso degli ultimi anni sono nati e si sono sviluppati nuovi mestieri e professioni. I nomi con cui vengono identificati sono, per ovvi motivi, tutti in inglese e possono suonare strani all’orecchio di un profano. Di seguito, la top 3 di Made in Digital, uno dei portali che tratta in modo completo il mondo del web.
I lavori che rendono nel digital
Community manager. E’ colui che, molto banalmente gestisce le comunità online. Potrebbe sembrare a occhio un mestiere poco professionale. D’altronde, che ci vuole a pubblicare contenuti? Invece è uno dei mestieri più difficili del web. A essere difficile, in particolare, è il raggiungimento degli obiettivi: creare e mantenere attive community in grado, direttamente o indirettamente, di porre in essere conversioni di natura economica.
Nello specifico, il community manager pubblica, dialoga e controlla. Nel primo caso, stabilisce regole per la pubblicazione dei contenuti (quando, quanto e cosa). Nel secondo caso stimola le conversazioni all’interno della comunità, intervenendo direttamente alla bisogna, facendo sentire ogni membro parte di un progetto più grande. Infine, controlla i contenuti, monitora i risultati e fa il punto della situazione.
Digital PR. E’ l’equivalente digitale dell’addetto ufficio stampa. In particolare, costruisce e attua strategie di comunicazione che coinvolgano gli influencer della rete (giornalisti, blogger, youtuber etc.) allo scopo di diffondere messaggi circa il proprio cliente, un brand o un prodotto. Contatta e stabilisce relazione con gli influencer, così come un ufficio stampa farebbe con un giornalista. Crea eventi online – ma anche fisici – che possano essere ripresi e diffusi a loro volta dagli influencer. Crea il buzz – passaparola – circa un prodotto o un’azienda.
Web Analist. E’ uno dei mestieri più importanti. Un’azienda è in grado di competere solo se adotta strategia che si basano sull’analisi dei dati, se orienta le proprie iniziative mediante un principio di efficacia il quale, appunto, non può prescindere da un monitoraggio dettagliato e approfondito dei risultati. Il mondo digital porge il fianco a questa esigenza. Su internet tutto può essere tracciato e trasformato in dato. Ecco, il Web Analyst fa proprio questo: analizza le metriche circa il traffico, il pubblico, le conversazioni e fornisce indicazioni per chi cura la strategia e l’operatività.
Professioni digitali: come formarsi
Community Manager, Digital PR, Web Analyst… Sono tutti mestieri e professioni relative recenti. E’ raro che una università italiana tratti con la necessaria attenzione questi campi a prescindere dal corso di laurea. Dunque, una formazione adeguata viene erogata solo da corsi post-universitari e da master.
Un master molto utile e nemmeno tanto costoso è quello offerto da Accademia di Comunicazione di Milano. Molto efficace, sebbene più costoso, è quello del Sole 24 Ore Business School. Si trovano master interessanti anche in altre città italiane come Bologna e Napoli, organizzati rispettivamente da Professional Datagest e da Qadra. Numerose anche le opportunità online, in merito alle quali si segnalano i corsi di Ninja Marketing (pratica a Milano).