Linkedin è una piattaforma estremamente utile per cercare lavoro. L’idea di base è creare un proprio network di contatti in modo da favorire la conoscenza di persone che possano offrirci opportunità lavorativa. Spesso si predilige un metodo ancora più diretto, il quale prevede il contatto con i recruiter delle aziende. E’ un’arma a doppio taglio, in quanto si rischia di essere invadenti e giocarsi, in un colpo solo, le proprie chances. Ecco una piccola guida su come contattare un recruiter su Linkedin. I consigli che verranno elencati di seguito, comunque, sono validi anche nel caso in cui si volesse contattare non un recruiter, bensì un qualsiasi professionista che, nelle intenzioni iniziali, possa tornare utile per trovare un’occupazione.
E’ utile contattare l’HR su Linkedin?
Certamente sì, a patto di farlo nel modo corretto. Bisogna sapere come contattare un recruiter su Linkedin, prima di lanciarsi con un messaggio che rischia, altrimenti, di essere raffazzonato e per nulla efficace. Si tratta, d’altronde, di una versione più diretta delle candidature spontanee che, come tutti gli aspiranti lavoratori sanno, non sempre raggiungono l’obiettivo desiderato.
Il consiglio generale è quello di evitare atteggiamenti invadenti, nonché di scrivere un messaggio più personalizzato possibile. L’idea di base dovrebbe essere quella di rivolgersi non tanto “al ruolo”, quanto “alla persona”. I messaggi copincollati, quindi, rappresentano una strada da evitare assolutamente. Di seguito, qualche consiglio più specifico.
Come mandare messaggi su Linkedin e trovare lavoro
Offrire una motivazione sufficiente. Occorre motivare il messaggio. Questo, infatti, dovrebbe rispondere alla domanda “perché sta contattando proprio me”. La disperazione, o la necessità impellente di trovare un lavoro, non è una motivazione sufficiente, almeno non lato recruiter. Una motivazione potrebbe essere la seguente: “La contatto perché ho scambiato con lei qualche parola durante un Job Day”, oppure, “La contatto perché ho apprezzato l’intervento da Lei fatto in occasione del seminario x” e così via. Un buon motivo potrebbe essere l’apprezzamento di una pubblicazione. Insomma, la motivazione deve essere concreta.
Sottolineare i punti in comune. Ok, è difficile avere punti in comune con un recruiter, che è quasi sempre occupa un ruolo dirigenziale all’interno dell’azienda. Il consiglio, quindi, vale nel caso si contatti un professionista che potrebbe essere utile per la ricerca di un lavoro o di una collaborazione. I punti in comune potrebbero essere la frequenza della stessa scuola o della stessa università.
Evitare di essere troppo diretti. Va bene, state cercando un lavoro e magari questa ricerca riveste carattere di urgenza. E’ bene comunque non darlo troppo a vedere. Il consiglio è di girarci attorno, a meno che non si risponda a una offerta vera e propria. Sarebbe bene prima cercare di instaurare un rapporto, e poi procedere con la richiesta e, quindi, con la candidatura spontanea.
Non risparmiare complimenti. A tutti piace essere adulati, e i recruiter (o qualsiasi professionista in grado di offrire opportunità) non fanno eccezione. Ovviamente, i complimenti non devono essere campati in aria ma devono riguardare un qualcosa che il “contatto” ha realmente fatto o prodotto: un progetto, una pubblicazione etc. Quindi è bene informarsi sul recruiter. L’adulazione, se non ipocrita o pacchiana, aiuta a creare una certa sintonia.