Come diventare amministratore di condominio

Come diventare amministratore di condominio

Figura non sempre amata ma indispensabile, l’amministratore di condominio è una professione che può dare parecchie soddisfazioni, soprattutto in termini di retribuzione. Diventare amministratore di condominio e fare successo in questo campo però non è semplice. In primo luogo perché il percorso di formazione non è lineare e non segue le dinamiche delle altre professioni (es. laurea, iscrizione all’albo). Secondariamente, perché sono necessarie doti non comuni come la precisione, il senso dell’organizzazione e – perché no – capacità di mediazione.

Amministratore di condominio obbligatorio?

In passato, l’amministratore di condominio era una figura non molto diffusa, poiché non esplicitamente richiesta dalla normativa. Dopo la riforma del 2012, che ha ridisegnato le regole per la gestione degli spazi comuni, è diventata praticamente indispensabile.

Nello specifico, la legge 220/2012 ha reso obbligatoria la presenza dell’amministratore di condominio quando i condomini sono più di otto. Per “condomini” non si intende il numero degli alloggi, bensì dei proprietari.

Corsi per amministratore di condominio

Come si diventa amministratore di condominio? Ufficialmente, i requisiti sono due. In primo luogo, è necessario avere la fedina penale pulita, ossia non si deve essere stati condannati per un reato. Secondariamente, è necessario avere il diploma. Tutto qui.

Questo, ovviamente, vale nella teoria. Nella pratica, è indispensabile essersi formati adeguatamente. Nessun assemblea condominiale deciderebbe di nominare amministratore di condominio un “professionista” sprovvisto di formazione.

Per questo ci sono i corsi di formazione per amministratori di condominio. I più affidabili e prestigiosi sono quelli organizzati dall’Anaci, Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari, e dall’Anammi, Associazione Nazional-Europea degli Amministratori di immobili.

I corsi hanno durata variabile. Ne esistono anche alcuni “full time” che durano poche settimane, ma in genere si parla di tre mesi. Al termine del periodo di formazione c’è una verifica finale, la quale consente di ottenere un attestato.

Si entra a far parte di un albo? No. La professione dell’amministratore di condominio non è collegata a nessun albo, non vi è alcuna abilitazione professionale “ufficiale”.

I costi dei corsi di formazione sono variabili, ma comunque si parla di circa un migliaio di euro. E’ consigliato diventare soci di associazioni specializzate nel settore, che forniscono un aggiornamento costante, soprattutto dal punto di vista normativo, nonché un certo supporto tecnico. I canoni di iscrizione si aggirano intorno ai 200 euro all’anno.

Altre spese tipiche della professione sono le seguenti:

  • Software. Chi gestisce molti condomini, spesso utilizza dei software. Questi hanno un costo che varia dalle decine di euro alle poche centinaia.
  • Attività promozionale. D’altronde, l’amministratore di condominio è un libero professionista, quindi ha bisogno di promuovere la sua attività.
  • Logistica. Carburante, mezzi pubblici, spese per il mezzo di proprietà…. Questi costi lievitano se i condomini da gestire sono lontani l’uno dall’altro.

Quanto guadagna un amministratore di condominio? Lo stipendio può essere anche molto alto. Amministrare un condominio offre un guadagno che varia dai 100 ai 250 euro lordi al mese. Se consideriamo che in media un amministratore gestisce dai 10 ai 20 condomini, si evince che può guadagnare anche 4.000 euro al mese (sempre lordi). I guadagni sono leggermente più bassi se l’amministratore fa capo a una agenzia immobiliare.