La professione del detective è affascinante, soprattutto se privato. Ad alimentare il fascino attorno a questa professione sono, ancora oggi, film, fumetti, serie tv. Ovviamente, la realtà è meno spettacolare dei film ma ciò non toglie che il detective sia un mestiere più che suggestivo. La domanda da porsi, quindi, è: come diventare detective (privato)? E’ così difficile? Ecco una panoramica su questa professione, con un focus sul percorso di formazione e qualche info sull’aspetto economico della questione.
Come diventare un detective privato
Come diventare detective? La questione è complessa, anche perché di recente il legislatore è intervenuto a disciplinare l’accesso a questa professione. Infatti, buona parte dei detective che operano attualmente nel territorio nazionale (circa 3.000, sparsi soprattutto tra Milano, Roma, Napoli) sono diventati tali grazie al vecchio ordinamento, il quale risale addirittura al 1931.
In passato, erano sufficienti tre requisiti. Requisiti, ovviamente, ufficiali, ai quali si aggiungevano competenze specifiche, necessarie per fare carriera. Ad ogni modo, per diventare detective bastava:
- Non essere analfabeti
- Aver prestato servizio nelle forze dell’ordine o in una qualsiasi agenzia investigativa
- Avere la fedina penale pulita (una condizione simile è posta a chi intende diventare guardia giurata).
Tutto qua. Si evince, quindi, che in passato l’accesso era consentito, almeno in linea teorica, a una moltitudine di persone. Che poi la professione venisse praticata da pochi, in quanto richiedente una serie di competenze “di nicchia”, difficilmente maturabili al di fuori dei contesti investigativi, questo è un altro paio di maniche.
Da qualche anno, e precisamente dal 2010, è cambiato tutto o quasi. Il perno del cambiamento è il D.M. 269/10. Esso stabilisce che per praticare la professione è necessario aver fatto un tirocinio di almeno tre anni e aver frequentato corsi di aggiornamento specifici. Il decreto, poi, introduce una distinzione tra investigatore privati titolare di istituto (colui che ha un’agenzia investigativa), l’informatore commerciale titolare di agenzie (deputato allo spionaggio industriale), l’investigatore indipendente (il libero professionista vecchio stampo).
Il percorso di formazione non cambia da categoria a categoria.
Il detective privato, sia esso indipendente o titolare di istituto, deve essere in possesso di una laurea come minimo triennale in psicologia a indirizzo forense, scienze politica, giurisprudenza, sociologia o in scienze dell’investigazione. Obbligatorio il tirocinio di tre anni presso un’agenzia o un investigatore che operi da almeno cinque anni. Infine, è necessario partecipare a corsi di perfezionamento autorizzati dal Ministero dell’Interno. Chi ha fatto parte delle forze armate può saltare questo passaggio.
Quanto guadagna un detective
E’ davvero difficile rispondere a questa domanda. La professione del detective privato, infatti, è “a chiamata“, quindi dipende tutto dalle proprie capacità e dal network di contatti che si crea. Qualche tempo fa un investigatore privato è stato intervistato da La Stampa è ha fornito una panoramica piuttosto approfondita della professione, soprattutto dal punto di vista economico.
In particolare, ha dichiarato che è tutto è molto variabile: carico di lavoro, ore lavorate a settimana, reddito. Ha dichiarato di lavorare un minimo di 4 ore al giorno e un massimo di 12, di aver guadagnato alcuni mesi persino 800 euro, mentre di aver guadagnato, nei mesi più fortunati, anche 4.000 euro.