Il Jobs Act ha introdotto la NASPI, il nuovo sussidio di disoccupazione. L’iter per ottenerlo non è cambiato molto. Rimane quindi piuttosto semplice, se si conoscono i passaggi da compiere. Chi non sa come richiedere la disoccupazione può impararlo in fretta. E’ bene, in primo luogo, conoscere i requisiti per inoltrare domanda. Questi sì, sono cambiati con l’introduzione della NASPI.
Disoccupazione: requisiti per richiederla
Hanno diritto al sussidio i lavoratori che hanno perso il proprio posto di lavoro. La perdita della posizione lavorativa deve essere stata involontaria, quindi sono esclusi coloro che hanno presentato dimissioni e chi si è licenziato (con alcune eccezioni). Sono inoltre escluse le seguenti categorie:
- Dipendenti pubblici a tempi indeterminato
- Operatori agricoli sia a tempo determinato che indeterminato
Possono richiederla, invece, le seguenti categorie.
- Apprendisti
- Dipendenti pubblici a tempo determinato
- Personale attivi nei settori dell’arte e dello spettacolo con contratto a tempo indeterminato
- Lavoratori (soci) di cooperative con un qualsiasi contratto di lavoro subordinato.
- Lavoratrici che hanno presentato le dimissioni durante il periodi di maternità, purché motivati da giusta causa
- Lavoratori licenziati per questioni disciplinari
Come richiedere la disoccupazione? E’ necessario innanzitutto possedere lo stato di disoccupazione. E’ necessario inoltre aver corrisposto nei quattro anni precedenti l’inizio della disoccupazione i contributi per almeno tredici settimane. Infine, è obbligatorio aver lavorato per almeno trenta giorni (effettivi) nei dodici mesi che precedono l’inizio dello stato di disoccupazione.
Una volta verificato il possesso dei requisiti, è bene verificare il reale importo del sussidio. Il calcolo è piuttosto semplice, benché preveda alcuni passaggi. E’ necessario, infatti, dividere il totale delle retribuzioni passibili di contribuzione previdenziale degli ultimi quattro anni per il numero delle settimane di contribuzione e moltiplicare il tutto per 4,33.
Il sussidio, calcoli a parte, non può superare i 1.300 euro al mese. Vi è un altro limite, questa volta temporale: il beneficio non può superare i due anni. Posta questa soglia, la durata viene calcolata in base alla propria storia contributiva (maggiori sono gli anni di contribuzione, più a lungo si gode del beneficio).
La NASPI decade quando il lavoratore firma un nuovo contratto di lavoro, diventa titolare di una pensione o viene escluso dalle liste di disoccupazione.
Inoltrare la domanda di disoccupazione
La domanda può essere presentata entro e non oltre 68 giorni dal licenziamento. Va effettuata in via telematica sul sito dell’INPS. E’ necessario, quindi, utilizzare il PIN Dispositivo (rilasciato dal patronato). I successivi passaggi sono molto semplici.
Si esegue il login per entrare nell’area dei Servizi Online.
Si clicca su “Invio domande di prestazione a sostegno del reddito”.
Si clicca su “Naspi”, su “Indennità NASPI” e infine su “Invio domanda”.
Come già accennato, il prerequisito è ottenere lo stato di disoccupazione. Per farlo ci si deve presentare personalmente al Centro per l’Impiego e fornire i seguenti documenti:
- Carta di identità o documento di riconoscimento valido
- Una copia del contratto di lavoro
- Permesso di soggiorno (per disoccupati stranieri).