La fisica è una delle materie più ostiche in assoluto, croce (spesso) e delizia (raramente) degli studenti liceali. Eppure c’è chi la ama e decide di basare su di essa studi e carriera. La domanda, al di là degli interessi personali, è la seguente: quali sono gli sbocchi lavorativi di chi si laurea in fisica? La risposta potrebbe sorprendere, dal momento che le professioni legate a questa affascinante e difficile disciplina sono molto numerose.
Prima di decidere di fare il grande passo, ossia iscriversi a una facoltà di fisica, è bene però ragionare anche su un altro aspetto, quello della difficoltà. Di seguito, una riflessione sulla laurea in fisica e un elenco, esaustivo ma completo, degli sbocchi lavorativi.
Informazioni generiche sul corso di laurea in fisica
Il consiglio è di stare alla larga dal corso, se la fisica non è la vostra passione o non vi interessa particolarmente. Al di là degli sbocchi lavorativi, che sono comunque buoni, la laurea in fisica è davvero difficile da ottenere. Tra le materie che formano il piano didattico, infatti, spiccano la fisica generale, la fisica relativistica, l’analisi matematica, la chimica, la sperimentazione, la meccanica statica, la meccanica quantistica, l’elettromagnetismo. Materie certamente interessanti, se il vostro approccio si esaurisce a qualche documentario per la televisione generalista, ma incredibilmente ostiche da studiare sui libri e in classe, quindi in maniera approfondita.
La laurea in fisica, come qualsiasi altra laurea dell’ordinamento italiano, prevede un percorso triennale e un altro biennale. Una volta acquisita la laurea triennale in Scienze e Tecnologie Fisiche, lo studente può specializzarsi in un ramo preciso. La scelta è molto ampia, e va dalla fisica nucleare e subnucleare all’astrofisica.
Lavorare con la fisica
Ok, dopo anni di duro studio, avete conquistato la tanto agognata laurea in fisica. Che fare? Quali sono le professioni che i laureati possono esercitare?
La prima scelta riguarda la ricerca. La fisica, infatti, è una materia in continua evoluzione, e sono molti i filoni di ricerca ai quali è possibile accodarsi per chi vuole fare dello studio la sua professione. Un’altra scelta ampiamente diffusa è quella dell’insegnamento, che grazie al meccanismo delle MAD è oggi alla portata di tutti.
Ovviamente, non è finita qui. Chi ha acquisito una laurea in fisica può esercitare molte altre professioni. Il riferimento, tra gli altri, è ai tecnici industriali, il cui compito è verificare l’efficacia del processo produttivo e, in linea di massima, supportare il dipartimento produzione. Le migliori occasioni di lavoro si trovano nelle aziende che fanno uso di tecnologia ad alta intensità. I fisici possono lavorare anche come operatori di apparecchi medicali, in un contesto di ottimizzazione della fase diagnostica. Buona parte delle apparecchiatura moderne, infatti, fanno ampio uso delle evidenze raccolte, nel corso degli ultimi decenni, dalla ricerca in campo fisico.
Va specificato, però, che secondo i dati Almalaurea, la maggior parte dei laureati decide di continuare a studiare e impegnare nel settore ricerca. Addirittura l’83% ha partecipato, ad un anno dal conseguimento della laurea, ad almeno un’attività formativa. Sempre a un anno di distanza, solo il 25% dei laureati lavora. Più per scelta propria che per scelta altrui. I disoccupati “involontari”, ossia coloro che non hanno lavoro ma lo stanno cercando, sono solo il 14,2%.