Ecco come scrivere un curriculum perfetto ragionando come i recruiter

cv perfetto

Trovare un lavoro è una impresa ardua, al giorno d’oggi. Le posizioni scarseggiano e la competizione è sempre più agguerrita. Occorre, quindi, non lasciare nemmeno un dettaglio al caso, soprattutto durante la fase del primo contatto. In parole povere, è necessario scrivere un CV perfetto. Il segreto è piuttosto semplice: ragionare come i selezionatori. Porsi, quindi, la domanda: cosa si aspetta il recruiter dal mio CV? La risposta non è affatto scontata, soprattutto non è scontato tradurla su carta. Ecco qualche consiglio per scrivere un CV perfetto, ragionando come i selezionatori.

Cosa si aspettano i recruiter dal tuo curriculum vitae

A venire in aiuto è il sito britannico StandOut CV, che si propone di offrire consigli a chi cerca lavoro. Ha elaborato una interessante infografica che spiega i percorsi mentali effettuati dai selezionatori e li traduce in indicazioni precise a uso e consumo di chi punta a scrivere un CV perfetto.

In breve, cosa cercano i selezionatori quando leggono un consiglio? E’ scontato dire che cercano una persona che sia il più possibile compatibile con la posizione lavorativa, ma c’è dell’altro. I selezionatori, infatti, auspicano chiarezza, semplicità e… Dati. Ecco come queste informazioni possono servire a scrivere un CV perfetto.

I consigli pratici per scrivere un curriculum perfetto

I recruiter hanno, in genere, una mole di lavoro eccessiva, ossia decine e decine, se non centinaia di cv da passare in rassegna ogni giorno. Dedicano, quindi, pochi secondi alla visione di ciascun curriculum. Dunque, il compito di chi si propone per una posizione lavorativa dovrebbe essere quello di rendere la vita facile a chi, di fatti, è chiamato a decidere del suo destino. Rendergli la vita facile vuol dire scrivere un CV fruibile, il ché a sua volta impone di:

  • Dividere il curriculum in sezioni;
  • Utilizzare il più possibile elenchi puntati;
  • Evitare i periodi lunghi e articolati;
  • Mettere in evidenza le esperienza lavorative più significative (se non hai esperienza, leggi questa guida)

Un altro consiglio riguarda i contenuti del curriculum. Ora, è evidente che mentire è impossibile, ma è altrettanto vero che è lecito “modulare” il cv in base a quello che il selezionatore sta cercando, quindi in base alla posizione lavorativa. Questo vuol dire porre in risalto le esperienze e le caratteristiche coerenti con la posizione. Ciò implica un rimaneggiamento continuo del CV, che dovrà cambiare forma a ogni candidatura.

Un altro aspetto che sta particolarmente a cuore ai recruiter riguarda… Il futuro. Un selezionatore cerca sempre di capire se il candidato porterà un valore aggiunto all’azienda o meno. Il candidato, quindi, dovrebbe dedicare almeno qualche parole a descrivere quello che, secondo lui, è in grado di dare all’azienda. E’ la risposta alla domanda, tutto sommato classica: “come mi vedo, una volta assunto”?

Infine, un consiglio è quello di parlare con i numeri, più che con le parole. Una cosa è dichiarare di essere bravo a svolgere una determinata attività, un’altra cosa è portare dati a favore di questa tesi. Il candidato, quindi, dovrebbe già in fase di scrittura del CV inserire alcuni dei risultati che ha conseguito, i quali magari richiamano a un portfolio (che può essere online oppure allegato al curriculum stesso).