Cosa scrivere e cosa evitare in una lettera di presentazione

Cosa scrivere in una lettera di presentazione

La lettera di presentazione è un documento la cui importanza eguaglia, se addirittura non supera, quella del curriculum vitae (qui qualche consiglio per scrivere il CV). Se il curriculum descrive il candidato dal punto di vista professionale, la lettera di presentazione fornisce informazioni più specifiche sulla persona. Chi si candida a una posizione, spesso, non sa cosa scrivere in una lettera di presentazione.

Molto banalmente, è qualcosa di diverso da qualunque cosa abbia scritto in precedenza. Senza contare poi che scrivere di se stessi, peggio ancora cercare di dare una immagine di sé non corrispondente al vero, è molto difficile. Ecco qualche consiglio.

I dati nella lettera di presentazione

Una lettera di presentazione non è un testo personale, soggettivo. E’ tassativamente vietato raccontare se stessi come si farebbe di solito. La descrizione deve essere finalizzata a un obiettivo. Per tale motivo, la buona lettera di presentazione è sempre strutturata in un certo modo.

Innanzitutto, è bene rispettare alcune indizioni dal punto di vista formale. In particolare non devono mancare le coordinate, ossia i dati sul mittente, sul destinatario, sul luogo e sulla data. Se il senso dei dati mittente/destinatario è evidente, non è così su quelli inerenti a luogo e alla data. Non si tratta di una formalità, ma di un modo per dare l’impressione al potenziale datore di lavoro che la lettera è riservata a lui e solo a lui, e non è un testo standard “copincollato”.

Da qui, il primo consiglio: scrivere una lettera di presentazione ogni volta, evitare modelli standard, ripensare a forma e contenuti per adattarli al lettore.

Lettera motivazionale e di presentazione allo stesso tempo

Dal punto di vista della struttura, la lettera di presentazione è molto semplice. Un primo paragrafo dovrebbe rispondere alla domanda: “chi sono e perché sto scrivendo”. In questa sezione è bene presentarsi in maniera sintetica, principalmente sotto il profilo professionale, dando risalto esclusivamente alle informazioni funzionali alla candidatura.

Il secondo paragrafo è quello che fa la differenza. Una sorta di lettere nella lettera. Nello specifico, una lettera motivazionale. Ovviamente, vanno inserite le motivazioni. Occorre parlare dei propri stimoli, del motivo perché noi, brillanti professionisti, abbiamo scelto proprio quella posizione. Non importa se si è disoccupati da tempo, la motivazione scarseggia e la posizione piace relativamente poco: per le aziende è essenziale “sentirsi scelte”, apprezzate. Essere destinatari di resume storming non piace a nessuno.

In questo paragrafo vanno inseriti anche gli obiettivi professionali. E’ bene puntare in alto ma dichiararsi umili, a meno ché non si sia alla ricerca di uno stage. Ad ogni modo, questa parte risponde alla domanda: “cosa cerco in una azienda? Come mi vedo nel medio periodo?” L’ultima parte del secondo paragrafo è dedicata ai punti di forza, che non sono le competenze o le qualità personali, bensì le esperienze che consentono di differenziare il candidato e rappresentano un valore aggiunto (corsi formativi, collaborazioni prestigiose, esperienze all’estero etc.).

Infine, nella lista di cosa scrivere in una lettera di presentazione, non può mancare un piccolo paragrafo di conclusione, nel quale in poche righe si riassumerà quanto scritto in precedenza. Chi ha poca voglia o poco tempo da leggere si soffermerà su quella, quindi è bene prestarle la giusta attenzione.